The Evening Star (paesaggio con orizzonte)
di Maurizio Barberis
Esplorare l’orizzonte, riuscire a raggiungerlo e finalmente a penetrarlo. Al silenzio iniziale, sospesi dentro una caligine appiccicosa, subentra un rumore lontano, come acqua che scorre violenta dall’alto verso il basso, lontano ma in modo continuo e persistente. Immagini si materializzano, saltellano intorno come forme nemiche, che non conosciamo, che non ci appartengono, approfittando del momentaneo silenzio della mente. Da questo nulla nasce la nostra silenziosa apatia, si riproduce e si moltiplica negli anfratti segreti della caverna, saldandosi rapida con l’intenso azzurro di un cielo lontano.
L’invisibile nasconde il visibile. Qualcuno sostiene che sogniamo sempre, anche quando siamo svegli e le attività della nostra coscienza producono il rumore che ci impedisce di ‘sentire’ il sogno. Viceversa le antiche tecniche dello yoga e della meditazione ci permettono di far tacere il pensiero, di arrivare a quel silenzio della mente che consente anche in stato di veglia di accedere agli strati più profondi dell’essere.
Affacciati su questo abisso, percorrendolo sino in fondo per quanto ci è permesso, ci troviamo improvvisamente in compagnia di quelle figure fantastiche che appartengono a ciò che con un certo eufemismo viene chiamata coscienza universale. Grazie alla visione, resa possibile dal silenzio, l’immagine diviene reale, concreta, e il sogno la porta che ci introduce nel mondo magico del mito, popolato dagli antichi dei. Un infinito senza un centro, nel quale vaghiamo e del quale siamo parte, come l’acqua nel mare.
Consideriamo infine l’orizzonte come una soglia, (e la presenza della Evening Star, la Venere-Lucifero, starebbe lì a confermarlo), laddove l'esperienza della soglia, che per altre civiltà era un'esperienza eccezionale, per il nostro mondo ne costituisce la norma, poiché tutto il pensiero eidetico degli ultimi decenni è stato fortemente condizionato da questo tipo di nozione.
La nozione di spazio virtuale non ne è che l'ultimo pendant, l'estrema appendice di questa infinta finitezza della dimensione del reale.
“…La realtà non esiste, è solo un inganno dei sensi. La vita è sogno il sogno è vita. Dagli abissi della mente sorgono le immagini più terribili e più belle. Nutriamoci di questa bellezza, altro non abbiamo……”,