Pesceantropie
Una casa a forma d’uomo
Una gallerista ben piazzata in quel di Venezia, un celebre designer dal carattere spigoloso, una terra felice ancorché austera, sottratta alle mollezze vacanziere delle coste mediterranee.
Questi gli ingredienti che, miscelati con sapienza, hanno prodotto questa piccola casa-gioiello.
Spartana come può essere un’opera d’arte abitabile, scomoda quanto basta per eccitare la vanità di un qualche possibile collezionista (affetti per definizione dal vizio di Von Masoch), questo curioso e affascinante esperimento sorge in terra di Puglia, divenuta ormai la nuova frontiera di sfaccendati vacanzieri a la page.
Cibo buono, cultura quanto basta (mai esagerare), mare azzurro e pulito, indigeni socievoli e sornioni. Un terra perfetta.
O almeno così deve aver pensato l’attrezzatissima gallerista affidando a Gaetano Pesce la realizzazione di un progetto costosamente inefficiente ma di sicuro grande effetto.
Interni in legno, esterni in estruso di resina effetto pelle di lumaca, superfici specchianti per i servizi igienici, che le cucine e la zona pranzo distano qualche centinaio di metri, facilmente percorribili in bicicletta o motorino.
Dando un’occhiata intorno si vedrà che l’indigeno sornione, culturalmente arretrato, preferisce la pietra e la calce bianca alla resina. Avrà le sue ragioni. Per quanto perfetta, la terra di Puglia, la campagna in particolare, presenta qualche asperità, soprattutto d’inverno. Dettagli.
La casa è pensato sul modello americano: caricata su un apposito furgone può essere facilmente trasferita in qualsivoglia sito del pianeta e dell’universo.