Radure
by Maurizio Barberis
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Radura indica il diradarsi di una vegetazione che da folta si fa rarefatta, laddove una foresta si apre alla luce del cielo. La parola usata per definire questa particolare condizione, uno spazio che diviene spirito, è Lichtung. Una luce che dirada, un luogo di luce che segna l’apparizione di una condizione speciale, quella dello svelamento, dell’aprirsi di uno spazio al suo essere Luogo.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Un pazzo boscaiolo pianta una luce in mezzo alla foresta e l’io diviene sé, paesaggio di un regno nascosto, e la pazzia si trasforma in saggezza, in uno sguardo che illumina ciò che da selvaggio si trasforma in conoscibile e domestico, un giardino archetipico nascosto nel profondo del bosco, uno spazio chiuso da un raggio di luce, una nuova Heimat.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Ricordi d’infanzia. Camminare nel bosco, attraversare i sentieri, sedersi all’ombra di un grande albero e ascoltare la musica delle foglie che in alto, dove filtra la luce del giorno, mosse dal vento, rifrangono un’eco mai troppo lontana, un’eco che trasforma il ricordo in memoria e la memoria in durata, eternità di un tempo negato.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Radure come rumori, rumori come radure, si aprono nel folto della vita, scorrono l’abecedario delle cose desiderate e mai ottenute. Il silenzio si alterna alla musica dell’anima, e il bosco si fa sempre più fitto, raddensa le cose passate per impedire il passo nel fitto dell’erba della foresta.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Ascolta il suono del vento, ti porta ricordi lontani, immagini di luce che si rifrangono nel buio della coscienza, come onde sul dorso di una roccia, che oppone al rumore dell’acqua l’ottuso silenzio di ciò che non scorre. Durata contro tempo, eternità contro memoria, il fluire delle forme nella luce della radura. Luogo vs paesaggio: qual è la differenza? Un paesaggio può essere un luogo e un luogo può divenire paesaggio? Il silenzio si oppone al rumore, come l’onda alla roccia. Così il luogo delimita, chiude uno spazio nel limite della ragione, forse. Ma dunque il luogo, il Lucus Ombroso, il bosco sacro, non è segnato dalla presenza divina, da quel moto della ragione che porta l’anima verso i territori inesplorati dello spirito? E il paesaggio allora? Schiude lo sguardo all’altro-da-se, a quell’infinito impossibile che l’illimitatezza dell’orizzonte sembra suggerirci.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012
Ricordi d’infanzia. Le braci nel camino, quella particolare luminosità che non produce luce ma solo calore, come il vino versato sulla pietra del focolare, la vita che si consuma come un ceppo nel fuoco. Radure, Lichtung, una luce particolare concentrata in un piccolo spazio produce un’onda benefica, una voce femminile parla di cose lontane ma vicine nel cuore.
Solitudine.
Maurizio Barberis, Lichtung, 2012