L’Associazione Segantini-Maloja

di Diana Segantini

L’associazione Segantini Maloja promuove diverse attività culturali intorno alla figura di Giovanni Segantini, avendo come obiettivo la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’artista.

L'obiettivo dell’associazione è di creare un “Centro Segantini” al fine di promuovere un’attività culturale più ampia per attirare gli amanti dell’arte a Maloja e in particolare all’Atelier Segantini.

L’associazione, creata nel 2010, ha prodotto una serie di mostre e ricerche intorno ai temi della famiglia e degli artisti di casa Segantini. 

Tra queste: La famiglia Segantini, Giovanni Segantini & Giovanni Giacometti, Segantini & Bugatti, Un dialogo tra Giovanni e il figlio Gottardo Segantini, Segantini - fonte d’ispirazione per artisti contemporanei, Segantini on the Rocks - mostra fotografica dell’artista svizzero Robert Boesch, Oltre la montagna - foto segantiniane di Marco D’Anna, Giovanni e Mario Segantini. 

Tra le mostre più recenti segnaliamo:

GIOVANNI SEGANTINI - GOTTARDO SEGANTINI –  dipinti disegni testi

L’esposizione “Gottardo Segantini” (21/12/2019-12/4/2020) ha trattato una tematica che da molto tempo non era più stata presentata ovvero l’itinerario biografico e artistico di Gottardo Segantini, che è stato spiegato, oltre che nei pannelli creati per l’occasione, in un film di 25 minuti compilato specificamente per la mostra, con sottotitoli in lingua italiana e tedesca.

GIOVANNI SEGANTINI - MARIO SEGANTINI con opere e documenti inediti

L’esposizione dedicata a Giovanni Segantini è stata prodotta con l’intenzione di proseguire la serie di mostre che hanno lo scopo di presentare Giovanni Segantini nel suo ambiente famigliare, tra i suoi amici dell’arte del paesaggio. Mario Segantini (31 marzo 1885 - febbraio 1916) è stato una fogura rimasta per lungo tempo ignorata. Di lui sono esposte nell’Atelier Segantini sculture, dipinti e disegni di eccezionale sensibilità artistica, per la prima volta presentati al pubblico, oltre a lettere, fotografie e scritti che illustrano la sua vita. Come Giovanni Segantini anche Mario è scomparso troppo presto, a soli 31 anni.

Mario Segantini era il terzo figlio di Giovanni Segantini e Bice Bugatti, nato a Milano nel marzo del 1885. Giovanissimo assistette alla morte del padre il 28 settembre 1899 sullo Schafberg: fu lui che, preoccupato per lo stato di gravità della salute del padre, corse in valle per chiamare il dott. Oscar Bernhard. Dopo la morte di Giovanni Segantini Mario si recò a Milano all’Accademia di Brera, studiando con Giuseppe Mantessi e Emilio Quadrelli. In marzo si trasferì a Vienna, dove seguì dei corsi d’arte applicata dal professor Mirbach. A partire da settembre, Mario la mattina frequentava l’Accademia, mentre il pomeriggio lavorava a fianco del scultore Gustav Gurschner. Come già a Milano, anche a Vienna Mario condusse una vita poco equilibrata “prevalentemente notturna”, che non piaceva a sua madre, come si può dedurre dal loro epistolario.

Alla fine gennaio 1901, mosso da una gran nostalgia per la sua casa, rientrò a Maloja, dove iniziò a studiare violoncello. Con suo fratello Gottardo produsse delle acqueforti seguendo i temi delle opere del padre, oltre che delle creazioni proprie. Nel 1902 ritornò in Germania dove soggiornò a Monaco di Baviera. A Lipsia, durante il viaggio verso Berlino, lo raggiunse il critico d’arte William Ritter. Nel gennaio del 1903 con William Ritter e Marcel Montandon si recò a Neuchâtel. Là si innamora di Josephine Ritter, una parente di William Ritter, che diventò poi sua moglie. Dal matrimonio nacquero Danco (del quale non si ha notizia) e nel 1908 Marina.

Dopo il 1900 è soprattutto suo fratello Gottardo ad occuparsi delle opere e delle mostre del padre Giovanni e - con l’aiuto della mamma Bice e del mercante d’arte Grubicy - a incoraggiare Mario nel suo percorso d’artista.

Mario aveva, diversamente da Gottardo, un carattere artistico irrequieto e vivace. I temi dei suoi quadri e delle sue sculture erano spesso di carattere religioso e mitologico. Inoltre dipinse alcuni ritratti e paesaggi. Per un certo periodo Mario imitò – più per il piacere della scoperta che cosciente delle possibili conseguenze – una serie di opere di suo padre che riuscì a commercializzare ottimamente.

Questa impresa naturalmente ebbe come conseguenza un soggiorno in prigione, che però non sembrò impressionare per niente il giovane artista (così racconta Romana Segantini nella biografia del 1989). Durante il Primo Conflitto mondiale Mario si arruolò come pilota sperimentale nella “Squadra d’Aviazione Gabriele d’Annunzio” per poi tornare ferito nel 1916 a Maloja.

Il dott. Oscar Bernhard tentò invano un complicato intervento chirurgico.

Nel febbraio del 1916 muore a St. Moritz.

Mario Segantini mentre dipinge un ritratto di William Ritter