Alessandro Mendini

 di Patrizia Catalano

Riconosciuto come uno dei protagonisti del design italiano nel mondo, Alessandro Mendini ha iniziato la sua attività negli anni della contestazione studentesca.

Scarpe vincolanti: Alessandro Mendini e Davide Mosconi  1975,  ph di Franco Raggi

Scarpe vincolanti: Alessandro Mendini e Davide Mosconi  1975, ph di Franco Raggi

Che ricordo ha il maestro di oggi del giovane Alessandro Mendini?

“Nel 1968 facevo parte dello studio Nizzoli Associati. Svolgevo un’attività utopica che chiamavamo ‘comunità progettuale’: Il tentativo quasi impossibile di sviluppare i progetti con i metodi della democrazia politica. Lo studio riproduceva in vitro tutte le istanze, le contestazioni e i disagi che avevano come centro la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano”.

Alessandro Mendini seduto sulla poltrona di Paglia Performance, 1974 . Realizzata nella campagna di Quinzano d’Oglio, in provincia di Brescia, l’opera era parte di una performance la cui documentazione doveva servire alla scelta di un’immagine per l…

Alessandro Mendini seduto sulla poltrona di Paglia Performance, 1974 . Realizzata nella campagna di Quinzano d’Oglio, in provincia di Brescia, l’opera era parte di una performance la cui documentazione doveva servire alla scelta di un’immagine per la copertina del n. 394 – 1974 della rivista Casabella diretta da Mendini.

Nel 1974 lei realizzò una performance con la sedia Lassù, bruciandola e pubblicando la foto della ‘sedia infuocata’ su Casabella. Che differenza c’era secondo lei all’epoca tra design e performance?

“Il design ebbe negli anni ’70 un’attività performativa, legata anche ai gruppi del teatro sperimentale (Il Carrozzone, Magazzini Criminali, Falso Movimento…). Era il modo di considerare gli oggetti non nella loro statica astrazione, ma come facenti parte attiva della dinamica delle origini umane”.

Alessandro Mendini Sedia terra  1975 plexiglass, terra produzione Bracciodiferro - Cassina Archivio Storico Cassina, Meda. Prodotta a partire dalla metà degli anni ‘70, la “Sedia Terra” mostra il forte legame della poetica di Mendini con l’Arte…

Alessandro Mendini Sedia terra  1975 plexiglass, terra produzione Bracciodiferro - Cassina Archivio Storico Cassina, Meda. Prodotta a partire dalla metà degli anni ‘70, la “Sedia Terra” mostra il forte legame della poetica di Mendini con l’Arte Povera, evidente nel ricorso alla combinazione di un materiale industriale - il plexiglass - con un materiale naturale come la terra, per la produzione di un oggetto in serie.

In quegli anni c’era più creatività?

“Erano anni di alta creatività, dovuti al rovesciamento di tante istanze anche politiche e sociali”.

Alessandro Mendini Monumentino da casa  1975 legno dipinto, Archivio Storico Cassina, MedaIl Monumentino da casa venne realizzato nei primi anni Settanta nell’ambito della collezione Bracciodiferro ideata da Gaetano Pesce e Alessandro Mendini p…

Alessandro Mendini Monumentino da casa  1975 legno dipinto, Archivio Storico Cassina, Meda

Il Monumentino da casa venne realizzato nei primi anni Settanta nell’ambito della collezione Bracciodiferro ideata da Gaetano Pesce e Alessandro Mendini per il Centro di Ricerca e Sviluppo Cassina. Un primo esemplare di grandi dimensioni fu prodotto per una performance, senza pubblico, tenuta nel 1975 nella campagna in provincia di Alessandria allo scopo di realizzare un’immagine per Bracciodiferro.

Nel 1970 lei diventa direttore di Casabella, la storica testata fondata da Gio Ponti nel 1928, e ne fa un progetto rivoluzionario. Com’era la rivista direzione Mendini?

“La mia Casabella si occupò di controdesign, dell’estetica periferica e della commistione fra le discipline. Si pose come megafono e come bollettino delle attività di progettazione radicale in tutto il mondo”.

Alessandro Mendini Oggetti ad uso spirituale: Lampada senza luce  1973 ottone fuso, Courtesy Aldo Cichero, Archivio Bracciodiferro, Alessandria. L’opera è la reinterpretazione di una piccola lampada da comodino disegnata da Marianne Brandt nel …

Alessandro Mendini Oggetti ad uso spirituale: Lampada senza luce  1973 ottone fuso, Courtesy Aldo Cichero, Archivio Bracciodiferro, Alessandria. L’opera è la reinterpretazione di una piccola lampada da comodino disegnata da Marianne Brandt nel 1930 circa, nell’ambito del Bauhaus. Alcuni esemplari vennero realizzati per la collezione Bracciodiferro di Cassina nella metà degli anni Settanta.

Che cosa salva di quel periodo e che cosa rinnega?                                  

“Io per mia natura sono un eterno pentito. Comunque quell’epoca per me è stata importante e ricca di fascino. Il suo maggiore valore è stato quello dell’utopia di una trasformazione totale della società”.

Alessandro Mendini Global Tools. I vincoli del corpo  1975, matita e pennarello su carta Fondo Alessandro Mendini – Collezione Permanente Triennale Milano. Global Tools (1973-75) è stata una scuola “senza studenti né professori” dal programma m…

Alessandro Mendini Global Tools. I vincoli del corpo  1975, matita e pennarello su carta Fondo Alessandro Mendini – Collezione Permanente Triennale Milano. Global Tools (1973-75) è stata una scuola “senza studenti né professori” dal programma multidisciplinare, che annoverava al suo interno alcuni dei principali esponenti del Radical Design, tra cui, oltre allo stesso Mendini, Gianni Pettena, Archizoom, Ufo, Superstudio, Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Ugo La Pietra, Davide Mosconi, Riccardo Dalisi, Michele De Lucchi e Franco Raggi. Il primo seminario della Global Tools, svoltosi a Milano in via dell’Orso nel cortile della casa di Davide Mosconi, aveva come tema “Il corpo e i vincoli”.

Se dovesse pensare a un movimento contemporaneo che ha rielaborato la cultura di quegli anni, chi citerebbe?

“Sono i makers con i loro laboratori e il loro artigianato-postindustriale che perseguono obbiettivi simili. Ma con una energia visionaria decisamente più modesta”.

Alessandro Mendini Scivolavo  1973, Sedia monumentale in legno. La versione in mostra venne autoprodotta per la XV Triennale - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna. Altre versioni fu…

Alessandro Mendini Scivolavo  1973, Sedia monumentale in legno. La versione in mostra venne autoprodotta per la XV Triennale - Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne e dell'architettura moderna. Altre versioni furono realizzate da Dino Gravina rispettivamente nel 1975, in due esemplari rivestiti in specchio, e nel 1976 in un unico esemplare di colore rosso. Un’ultima versione, in acciaio inossidabile e realizzata in una serie numerata di nove, più tre prove dell’artista, è stata prodotta da Short Stories nel 2010.