La città delle chiese nascoste

di Patrizia Catalano

Uno dei due musei più antichi di Amsterdam è stata la residenza di un antico mercante cattolico, che nel Seicento, in piena epoca controriformista, costruì, nella soffitta del suo bel palazzo affacciato sul canale, una chiesa clandestina. La città di Amsterdam a partire dal 1578 impedì di professare pubblicamente la religione cattolica. Ma Jan Hartman, scelse di sfidare le severe regole calviniste per celebrare all’ultimo piano del suo palazzo le messe e le funzioni del suo credo cattolico, Nel 1661 acquistò un bel palazzo che restaurò là si trasferì  nel 1663 insieme a sua  moglie, i suoi cinque figli e il prete Petrus Parmentier, l’officiante dei riti religiosi della chiesa voluta da Hartman.  

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Non fu il solo cattolico che trovò soluzioni clandestine: erano migliaia i cattolici che si trovarono dall’oggi al domani senza una chiesa dove praticare i propri riti. E molti, come Hartman, si ingegnarono a trovare soluzioni clandestine. Ma  la casa del nobile mercante è rimasta a testimoniare. Rappresenta uno dei più begli interni di tradizione nordica ancora oggi  intatto e visitabile.

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Quello che maggiormente colpisce di questa casa-chiesa museo è la perfetta integrazione tra lo stile dell’architettura d’interni nordeuropea, semplice, fatta di materiali caldi, soprattutto legno dipinto in tonalità pastello e la raffinata collezione d’arte barocca, con importanti quadri a soggetto religioso oltre che statue lignee di santi.

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

La chiesa, pur essendo stata costruita di nascosto gode di una certa magnificenza, l’altare decorato con stucchi, marmi e dorature che si rifanno alla tradizione seicentesca italiana con  una pala del pittore Jacob de Wit. Le aree private della famiglia viceversa ricordano, per materiali, scelte cromatiche, atmosfere certi interni alla Veermer: la cucina con le pareti rivestite in piastrelle di ceramica di Delft, le alcove per la notte, la decorazione semplice ma confortevole.

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

La chiesa infine si presenta come uno spazio sinestetico, emotivamente teatrale, dove il tema della clandestinità è percepibile anche se non immediatamente  comprensibile.

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Nei secoli l’edificio ha subito parecchi restauri e rimaneggiamenti, fino a che, alla fine del XIX secolo,  venne adibito a museo e si decise di dipingere tutte le parti in legno di colore giallo con l’altare pittato in bianco e nero. Durante l’ultima ristrutturazione si scelse di riportare la chiesa com’era prima del restauro, ripristinando tutti gli oggetti religiosi utilizzati nei due secoli precedenti e recuperando il colore che la chiesa aveva a quei tempi, un rosso scuro noto come color 'caput mortuum', (testa morta), una tonalità nella migliore tradizione della cultura passionaria barocca.

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

Henry Thoreau, Ons’ Lieve Heer op Solder, Amsterdam

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