Uterque Mundus

di Maurizio Barberis

“…est-ce en ces nuit sans fonds que tu dors et t’exiles/ million d’oiseaux d’or, ô future vigueur?…”

In iris partim sumus

Astrologia:

Guardare le stelle pensando di essere come loro, di essere parte di loro. Le stelle ci guardano?

La vita inorganica

Cerchiamo forme di vita simili a noi, consideriamo la vita solo in quanto risponde alle funzioni della materia organica. Ma che cosa possiamo considerare vivo, riducendo ai minimi termini l’essenza della vita stessa? Il movimento, l’autonomia di un corpo? L’intelligenza, la capacità 
di sopravvivere ad un ambiente ostile? La complessità strutturale? La possibilità di elaborare dati percettivi, sensoriali, dando risposte coerenti allo stimolo? Esistono forme di vita inorganiche? Cosa contiene davvero una stella?

La luce:

Quella simpatica formuletta ci dice che la luce è immortale perché priva di massa e di tempo. Ma è pur sempre materia. E può essere distrutta dall’implosione di una stella. Ciò che produce energia sotto forma di radiazione luminosa, può anche dissolverla per sempre, assieme a tutte le storie, passate, presenti e future che contiene. E’ l’orizzonte della morte, il punto di non ritorno dentro il quale svaniscono le nostre storie. Per sempre.
 Sarà davvero così? E se i buchi neri fossero invece un grande archivio della storia dell’universo, di tutti gli universi possibili, un’immensa biblioteca di Babele?

Irridescenze:

Le cose si illuminano, rappresentare l’irridescenza delle cose, degli oggetti che ci circondano E=mc2 . Siamo dunque esseri immortali? Tutto ciò che sappiamo, e si può sempre sbagliare, è che la materia non muore mai. Si trasforma. In altra materia, e, in parte, in energia. Come in un grande intestino, così la vita si divide tra anima e corpo, tra azione e inazione.

E alla fine cosa rimane?

(S=bc2, Soul= body x il quadrato della velocità della luce. E’ la formula dell’Anima Immortale?)

Anima

Ci siamo abituati a questa tenzone. Il corpo tiene prigioniera la povera anima, come un mago cattivo la bella castellana nella torre di pietra, sino a quando un biondo cavaliere vestito d’azzurro (il colore del cielo) la libera dalla prigionia del mago cattivo.


E se fosse vero il contrario? Se fosse il nostro povero corpo prigioniero dell’anima-mente (chissà se se la parola mentire ha a che fare con la mente?) come in un osceno gioco di specchi, in cui ‘le diable’, il grande corruttore, è maestro? Se fossero i nostri sensi
 (cinque per l’esattezza, come le punte della stella malefica) a tenere prigioniero 
il nostro corpo di luce, in un mondo denso e pieno di morte?

La pelle dell’universo

Immaginiamo il cosmo come un grande animale, la cui pelle è sensibile alle informazioni che vengono dall’esterno, esattamente come lo siamo noi. Queste informazioni passano, attraverso il nostro sistema nervoso, al nostro cervello, che reagisce agli stimoli esterni trasformandoli in sensazioni, immagini, idee e quant’altro. Secondo una nota teoria, il mondo che ci circonda, e noi con esso, è solo una proiezione ologrammatica delle sensazioni che la pelle dell’universo trasferisce all’interno del cosmo. La vita vera, o ciò che possiamo vagamente immaginarci con questo termine, starebbe quindi oltre i confini del cosmo, apparterrebbe ad altri mondi che lo circondano e di cui noi, e la materia, siamo solo le proiezioni imperfette.

Altri Mondi

Flatlandia e il Gran Verre. Un cubo passa attraverso un piano ed ecco che nasce l’idea di un dio, o per lo meno l’idea di una presenza immanente, un grande Super Ego, un Io Pluridimensionale, che ci controlla, ci osserva, ci custodisce come un buon pastore.
 Altri mondi, altre dimensioni, quante non si sa, completano il nostro oscuro universo, invisibile materia, invisibile energia che i nostri sensi negano ma di cui le nostre macchinette segnalano la presenza.

L’antro delle ninfe

Ulisse torna a casa. Una grotta, un antro si dice abitato dalle ninfe delle acque, e sopra l’antro un grande albero connette la terra al cielo. La luna, il sole indicano la discesa e la risalita della anime. Le ninfe governano il traffico. La porta delle anime, la porta degli dei. 
Sono le ninfe a sognare i fauni o i fauni a sognare le ninfe?

Il sogno di Vishnu

Vishnu dorme, Vishnu sogna. I suoi sogni danno corpo alla terra di mezzo, rendono concreta l’esperienza dell’immaginario. Vishnu dorme, Vishnu sogna. Il suo corpo galleggia nel nulla da cui veniamo, comodamente adagiato sulle spire del grande serpente cosmico.

Mandala

Infine il grande Mandala del mondo, che riunisce tutti gli universi, tutte le dimensioni dello spazio-tempo a cui apparteniamo. Una serie di strati circolari, mondi platonici, 
avvolgono la montagna sacra, sede del Buddha, al centro del mandala. 
Nello strato più esterno, poco prima del nulla, ci siamo noi, i nostri desideri, le nostre gioie e le nostre grandi sofferenze. Al centro il fiore d’oro, con i suoi otto petali, racchiude in una mandorla dorata lo spirito del Buddha Darmakaya, l’Inconoscibile Esistenza, di cui noi siamo solamente una proiezione ologrammatica.

“…simul ut aeternitatis exemplo similis esset uterque mundus, archetypus quidem omni evo existens semper est, hic sensibilis imago eius qui per omne tempus fuerit quippe et futurus hoc igitur quod deerat addidit opifex Deus, atque ut mens cuius visus intellectus est idearum genera inintellegibili mundo…”

In Iris Partim Sumus