Firenze è priva di boschi…

di Rainer Maria Rilke *

“…Firenze è priva di boschi, appena qualche povero albero cittadino qua e là; ma le sue chiese sono come boschi. Nell’interno della Santissima Annunziata, ad esempio, o in Santo Spirito potrei sedere volentieri un’ora e più, leggendo. Specie in Santa Maria Novella, nei vecchi e comodi stalli del coro sotto il Ghirlandaio, potrei rimanere ancora più a lungo, senza leggere.

Domenico Ghirlandaio, La Nascita del Battista, affresco nella Cappella Tornabuoni, Santa Maria Novella, Firenze, dettaglio

Questi affreschi mi sembrano il lavoro più gentile del Ghirlandaio: immagini di novelle nel significato più pieno. Illustrazioni concise della storia di Maria. A destra in basso: il noto affresco rappresentante la nascita di Maria.

Domenico Ghirlandaio, Natività di Maria, affresco nella Cappella Tornabuoni, Santa Maria Novella, Firenze, dettaglio

La stanza puerperale di una nobile dama fiorentina, simile a quella raffigurata da Andrea del Sarto nell’atrio della Santissima Annunziata, descritta diffusamente e pazientemente, così come fanno i vecchi che vorrebbero sempre ricominciare da capo; resa un po’ loquace dalle tante oziose dame che con aria abbastanza indifferente guardano nel vano del coro e condizionata dal proposito del pittore di lusingare, immortalandole, quante più bellezze fiorentine. Già a quel tempo, credo, nell’impegno di raccontare antiche storie risapute, si incominciò ad avvertire un certo impaccio; si dovette pure sentire quanto poco pittorico fosse l’obbligo costante di offrire un’azione invece di una situazione, l’avvenimento invece della possibilità dell’avvenimento.

Domenico Ghirlandaio, Annuncio dell'angelo a Zaccaria [dettaglio]: Marsilio Ficino, Cristoforo Landino, Angelo Poliziano e Demetrios Chalkondyles,1486-1490, affresco. Santa Maria Novella, Cappella Tornabuoni, Florence, dettaglio

Si cercò allora una specie di compenso, nei ritratti, riconosciuti come compiti, nobili, pregevoli, e si insistette su di essi, accanto all’architettura, e alle conquiste recenti della prospettiva lineare, andando molto al di là dell’occorenza, come per giustificarsi dinanzi a un’altra epoca. Questo modo ricorda la rassegnata alzata di spalle del sottoposto dietro al padrone: “Se non vuole altro!”...” (da Rainer Maria Rilke  ‘Das Florenzer Tagebuch’, traduzione italiana di Giorgio Zampa, SE edizioni)