Domenico Ghirlandaio, Storie di San Giovanni, Visitazione, Firenze, santa Maria Novella, Cappella Maggiore
Behind the Gardens
di Silvio Fuso
C'è un modo singolarmente pedante di affrontare il rapporto tra produzione di immagini e produzione di parole: consiste nel far la storia del famoso "ut pictura poesis" partendo da Simonide per fermarsi all'altezza, più o meno, di Lessing e del suo Laocoonte.
Maestro delle Tavole Barberini, natività della Vergine, New York, Metropolitan Museum
E’ a disposizione di tutti il fondamentale saggio di R.W.Lee (ne conservo una copia dal lontano 1974 ) a questo tema completamente dedicato e tuttora attualissimo. Farei tuttavia un'eccezione per Leon Battista Alberti e per il concetto di "historia" presente nel De Pictura. Penso infatti che dalle sue straordinarie considerazioni sia nata la narrazione artistica occidentale, in parola o immagine, dando vita a quell'umanesimo tragico così magistralmente descritto da Massimo Cacciari.
Leon Battista Alberti, De Punctis et lineis apud pictores, Lucca, Biblioteca Statale
Questo spartiacque albertiano (e leonardesco! ) complica e intriga ogni possibilità della sopra citata cronaca pedante e/o neutralmente filologica, mentre si intravede un fondo primordiale, sorgivo, dietro la facoltà stessa di espressione dell'uomo, qualcosa che nessuna "storia di" potrà cogliere o descrivere.
Jacopo de’ Barbari, Ritratto di Luca Pacioli, Napoli, Museo di Capodimonte
Qualcosa che rende insignificante la giustapposizione pacata di pittura e poesia e ci fa capire i perché della miseria artistica contemporanea, spingendoci là dove nascono quelle che a noi sembrano insanabili lacerazioni.
Maestro delle Tavole Barberini, Annunciazione, 1450 circa, Washington, National Gallery
Possiamo chiamarlo luogo o, azzardando, giardino, paradiso, come lo definiscono due studiosi del calibro di Hubermann e Cuniberto e, quel che è più importante, ne affermano la concreta "incarnazione”. Se esiste davvero la "terra come tale", noi la possiamo raggiungere con i nostri, poveri, bensì sommi strumenti, come certa, abbagliante presenza: artisti, poeti, visionari la incontrano nei loro solitari pellegrinaggi. Ma, forse, tutti noi bambini ne abbiamo fatto feconda anche se inconsapevole esperienza: "di qui l'emozione che ci sommerge in questi istanti di presenza. Eravamo enigma, eccoci ormai evidenza" (Yves Bonnefoy)