Marie Cuttoli: il filo rosa che intrecciò arte moderna e tessitura

di Silvia Budai

La figura chiave nel rilancio dell’arte dell’arazzo in epoca moderna è una donna, il cui nome è poco familiare a molti, Marie Cuttoli (1879-1973), un’imprenditrice, collezionista e amante dell’arte moderna francese, che commissionò diversi progetti agli artisti, in particolare ai cubisti.

Marie Cuttoli, 1926. © Thérèse Bonney / The Bancroft Library, University of California, Berkeley / Ville de Paris / BHVP

Marie Cuttoli, 1926. © Thérèse Bonney / The Bancroft Library, University of California, Berkeley / Ville de Paris / BHVP

Marie trascorre la sua adolescenza a Parigi, dove, nel 1920, sposa il politico e collezionista algerino Paul Cuttoli, grazie al cui sostegno inizia una piccola collezione di arte cubista, con importanti opere come Large Nude (1908) di Braque.
 L’obiettivo della Cuttoli era rilanciare l'arte morente dell’arazzo, una forma di prestigioso artigianato, fiorente tra il Medioevo e l'era barocca. Nei primi anni ’20, mentre fa la spola tra Parigi e Sétif (Algeria), insegna alle donne algerine l’arte della tessitura di capi di moda, tappeti e arazzi, con l’obiettivo di venderli alla clientela francese ed esporli alla Maison Myrbor, casa di moda da lei fondata a Parigi.
 Marie si avvicina in quel periodo a Jean Lurçat egli commissiona la realizzazione di un tappeto che avrà un grande successo all'Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes del 1925 a Bruxelles.

Nappe Blanche by Jean Lurçat, 1955, commissioned by Marie Cuttoli. © La Tapisserie 20e 

Nappe Blanche by Jean Lurçat, 1955, commissioned by Marie Cuttoli. © La Tapisserie 20e 

Così  inizia la carriera di Marie Cuttoli, che dura 45 anni, con la stretta collaborazione di importanti autori contemporanei, quali Braque, Miró, Picasso, Man Ray, Le Corbusier. È sulle loro opere che, inizialmente, si basava lo sviluppo degli arazzi, interamente tessuti dalla Galerie Myrbor. Successivamente la Cuttoli iniziò a commissionare disegni da produrre appositamente per gli  arazzi. Arazzi che verranno esposti anche negli Stati Uniti e acquistati da importanti collezionisti d’oltre oceano, quali Helena Rubinstein.

American collector Helena Rubinstein in front of Pablo Picasso’s tapestry, Secrets, commissioned by Marie Cuttoli, ca. 1955. © Erwin Blumenfeld/The Estate of Erwin Blumenfeld 

American collector Helena Rubinstein in front of Pablo Picasso’s tapestry, Secrets, commissioned by Marie Cuttoli, ca. 1955. © Erwin Blumenfeld/The Estate of Erwin Blumenfeld

 

Uno dei primi esempi di opere trasferite su arazzo è Glass and Pipe (1917) di Picasso, con il quale Marie instaura un rapporto di amicizia che durerà tutta la vita. Infatti, oltre a lavorare con galleristi e nell’organizzazione di mostre, collabora alla fondazione del museo Picasso di Antibes. Tra i suoi più importanti clienti americani vi fu Albert Barnes che, nel 2020, in una mostra tenutasi alla Barnes Foundation di Philadelphia, ha ripercorso l’intera carriera della Cuttoli.
 La mostra, “Marie Cuttoli: The Modern Thread from Miró to Man Ray”, curata da Cindy Kang, presentò arazzi e dipinti, disegni, fotografie, vestiti, tappeti e materiale d’archivio, mettendo in luce il fecondo dialogo del modernismo con le arti decorative.

Henri Matisse, Window in Tahiti, Dettaglio, 1935,  commissioned by Marie Cuttoli. CC Regan Vercruysse

Henri Matisse, Window in Tahiti, Dettaglio, 1935, commissioned by Marie Cuttoli. CC Regan Vercruysse

Marie fu ovviamente la protagonista della mostra, ma la sua emarginazione successiva trova spiegazioni nella mancata comprensione del valore dell’arazzo, in cui, in quanto riproduzione,  si confonde la distinzione con originale. Il discorso è assai complesso: inizialmente, ci si aspetta che l’arazzo sia fedele in ogni dettaglio al dipinto, ma poi, quando ci si rende conto che da lontano è impossibile distinguere il dipinto dalla replica tessuta, ci si trova di fronte alla negazione stessa dell’arazzo. Ma in effetti, gli arazzi della Cuttoli non furono mai copie esatte degli originali.

Marie Cuttoli, 1926. © Thérèse Bonney / The Bancroft Library, University of California, Berkeley / Ville de Paris / BHVP

Marie Cuttoli, 1926. © Thérèse Bonney / The Bancroft Library, University of California, Berkeley / Ville de Paris / BHVP

Il contributo lasciato da Marie Cuttoli al mondo dell’arte è indubbiamente prezioso. Il suo metodo, la collaborazione con importanti autori,  ha anticipato le pratiche contemporanee in cui gli artisti progettano opere che verranno eseguite da  altri e, rivitalizzando una tradizione artigianale in crisi, ha spinto l'arte moderna verso un’ ambiziosa sperimentazione attraverso la decorazione. Non solo. Ha riavvicinato molti autori a una forma d’arte “rinnovata”, permettendogli di giocare con nuove trame su una diversa scala e di portare i loro progetti in forme innovative. “Questa era una cosa totalmente nuova che non era mai stata fatta prima da nessuno di questi artisti”, ha detto la Kang.

Dettaglio, Painting (Figures with Stars), 1933, Joan Mirò, commissioned by Marie Cuttoli.

Dettaglio, Painting (Figures with Stars), 1933, Joan Mirò, commissioned by Marie Cuttoli.

A questo punto ci si potrebbe chiedere quante altre figure potrebbero essere "riscoperte" se i pregiudizi dettati dalla storia dell'arte venissero ridisegnati.